Il DS Stefano Caleca a cuore aperto sull’emergenza Covid-19

E’una lunga intervista quella con il nostro DS Stefano Caleca. Una chiacchierata a cuore aperto, parole piene di emozione e passione. La voglia di chi non si arrende nonostante il momento delicato che sta vivendo tutto il movimento calcistico e non.

Un momento difficile e di incertezza per tutti . Anche per il movimento calcio sono giorni difficili. Come state affrontando questa situazione in società?

Per colpa di questo maledetto virus ci siamo ritrovati tutti noi ad uno stravolgimento totale della nostra vita. Ha cambiato la nostra quotidianità, il nostro modo di essere. In questo periodo prevale lo sconforto in ognuno di noi, dobbiamo attenerci alle indicazioni del Governo, sperando in un miglioramento quanto prima possibile. C’e’ da vincere la partita più importante, atteniamoci alle regole, con l’impegno di tutti usciremo da questo brutto momento nel migliore dei modi.

Dalle varie dichiarazioni dei vertici societari emerge un clima di preoccupazione soprattutto per il calcio dilettantistico. Come pensa posso venirne fuori tutto il movimento?

Traspare preoccupazione in questo periodo per quanto riguarda il calcio dilettantistico e non può che essere legittima. Secondo la stima dei tecnici, si pensa addirittura che si possa perdere il 30% delle squadre iscritte, il che sarebbe deleterio per tutto il movimento stesso. Rappresenta il principale movimento sportivo presente in Italia ed attualmente il futuro è molto incerto. Con l’economia italiana che inevitabilmente rallenta, pensare ad investimenti sul calcio, vedi sponsorizzazioni o quanto altro, è molto difficile. Credo che le persone proposte con l’aiuto del Governo, sapranno trovare la giusta formula per far sì che ritorni il sereno.

Anche noi come società dobbiamo fare la nostra parte. In un calcio dove può sembrare tutto business, ma non è ovunque così. Il calcio come lo intendiamo noi è soprattutto passione, voglia di stare insieme e soprattutto appartenenza. Il vero pregio, il vero interesse sta nella condivisione di quei momenti che non si possono cancellare i quali solo il calcio può dare. Il calcio è un patrimonio da salvare. E i primi a doverlo salvaguardare siamo proprio noi che facciamo parte di questo movimento che per tanti può rappresentare introiti o business ma non per quelli che la pensano come noi. Forse questa situazione potrà tornare utile a molte società per ripensare il proprio modello economico. Il calcio è stato, è e continuerà ad essere solo passione per noi del Castrum.

Difficile fare programmi da qui alla fine del campionato. Una sua speranza?

Credo che ci sia l’impegno di tutti affinché si possano portare a termine tutti i campionati , ma come e in quali tempistiche credo che nessuno è in grado di dirlo. La speranza è quella di poter proseguire sul campo quello che abbiamo lasciato nel più breve tempo possibile, vorrà dire che saremmo riusciti a sconfiggere questo brutto mostro che ha stravolto la vita di tutti noi.

Un messaggio a tutto l’ambiente Castrum?

Torneremo a condividere insieme la nostra quotidianità. Il nostro è un ideale fatto di persone che non si abbattono davanti alle difficoltà, la storia ce lo insegna. Questa volta stiamo vivendo una situazione strana, mai provata prima. Non l’avremmo mai voluta giocare questa partita, contro un avversario tosto, fastidioso. Bisogna essere uniti e compatti, tutti insieme verso la vittoria. Una vittoria che questa volta non varrà solo tre punti, ma molto di più. Dopodiché torneremo ad abbracciarci tutti, anche più forte di prima. Quell’abbraccio che manca come l’aria, le risate, lo stare insieme, tutto sarà più bello e quello che apparentemente ci poteva sembrare scontato non lo sarà più ed impareremo a vedere le cose e ad apprezzarle sicuramente più di prima.

Un messaggio a tutti gli addetti ai lavori del mondo sportivo dilettantistico?

Spero vivamente che si possa trovare la giusta formula al fine di consentire una rapida ripresa dell’intero sistema calcistico, con la volontà di portare a termine la stagione agonistica in corso e porre delle basi solide per uno sviluppo futuro del calcio dilettantistico.