Valentino Cristofalo: giusto lo stop. Ripartiremo più forti di prima.

E’vero che il silenzio vale più di mille parole, ma sentivamo la mancanza della sua voce, delle sue opinioni e della sua grinta in questo momento così lungo di stop a causa del Covid-19. Abbiamo così intervistato il nostro numero 1 per rivivere insieme le sue emozioni e la sua voglia di ricominciare…più motivati di prima.

Partiamo subito con una domanda diretta e ci aspettiamo una medesima risposta diretta come sai fare solo tu. Questo campionato ricomincia?

Sinceramente credo di no. Almeno ad oggi, mi sembra davvero complicato soprattutto in una prospettiva di responsabilità e costi che le Società devono assumersi. Dal mio personale punto di vista sarebbe quasi irrispettoso tornare a giocare quando la situazione è ancora così complessa. 

Che idea ti sei fatto durante questo periodo di stop?

Il periodo è evidentemente complicato e aggiungerai stancante: ormai è tanto tempo che siamo in questa condizione e, rispetto allo scorso Marzo, credo che tutti siano abbastanza logorati mentalmente da una vita limitata e limitante. Dall’altra parte c’è da tener duro e continuare a rispettare ogni tipo di disposizione. In termini di squadra è dura, non ci alleniamo insieme dal giorno dello stop. Abbiamo rispettato sempre le varie indicazioni e norme, la Società ci ha tutelato in primis a livello di salute annullando gli allenamenti di squadra e fornendoci un programma di allenamento individuale. Siamo fortunati perchè i dirigenti, il Mister, il preparatore dei portieri Rusconi, il Prof. Di Girolamo ci stanno accanto e nel limite del possibile ci supportano. La situazione come dicevo è pesante, ma l’umore del gruppo è sempre alto, ci sentiamo spesso sul gruppo Whatsapp, cerco di sentire quasi tutti proprio per rimanere legati ed in contatto. Quando torneremo, daremo ancora più importanza alla nostra passione e a ciò che rappresentiamo, dal mio punto di vista questa situazione mi ha fatto riflettere sull’importanza che ha per me questa squadra e questo sport.  

In un’intervista precedente, durante il primo lockdown, ci avevi detto che questo momento particolare poteva essere sfruttato dal movimento calcio per interrogarsi e migliorare. Secondo te è stato fatto?

Purtroppo la situazione del sistema calcistico è abbastanza confusa e, “ad occhio”, non mi sembra cambiata di molto. Non voglio avventurarmi in discorsi politici, non sono nessuno per farlo e non vorrei essere il primo giocatore dilettante ad essere deferito nella storia. Dico semplicemente che siamo abbastanza bloccati, che le Società sono in sofferenza e che magari siamo ancora in tempo per attuare iniziative che possano valorizzare il sistema e lo status di dilettanti. Il Castrum Monterotondo è una realtà a sè, viviamo del supporto dei nostri sponsor e della nostra passione, tutti noi giochiamo esclusivamente per il gusto di farlo e per l’attaccamento alla maglia senza rimborsi e quindi abbiamo costi diversi rispetto a tanti altri. Credo che le Società che investono, che valorizzano i settori giovanili, gli stessi calciatori dilettanti che ne fanno un lavoro vadano tutelati così come noi che lo facciamo solo per passione. Insomma, sarebbe bello cogliere questa occasione per ragionare tutti insieme sul sistema: è una visione forse troppo ottimistica ma un’idea che vorrei sottoporre è il creare una tavola rotonda con Federazione, Lega, Comitato Regionale, Società, Dirigenti e Capitani e calciatori che possano confrontarsi sullo stato del movimento calcistico dilettante attuando proposte ed iniziative volte a valorizzare il tutto. In fondo, se penso al mio percorso, gioco a calcio e quindi nei Dilettanti da quando ho 5 anni, oggi ne ho 33 e, mettendoci un po’ di cervello, credo che tutti possiamo dare il nostro contributo. 

Come state gestendo questo momento così lungo di stop a livello di squadra?

Come dicevo prima, la squadra si sta allenando individualmente grazie alle indicazioni dello staff. Non vediamo l’ora di rientrare e fare ciò che più ci piace, ma è necessario farlo quando sarà garantita la sicurezza di tutti noi. Sarebbe bello, magari verso Primavera (se possibile) tornare ad allenarci, sarebbe un primo importante passo per tornare alla normalità. Personalmente vivo il Castrum Monterotondo in maniera viscerale, è un sentimento piuttosto che una squadra. Abbiamo vissuto un qualcosa di straordinario di cui vado orgoglioso, in pochi anni abbiamo fatto una scalata sino alla Promozione e speriamo di giocarci le nostre carte in questa importante Categoria quanto prima. 

Cosa ti mando di più del campo in questo periodo e soprattutto cosa dei compagni?

La cosa che più mi manca è vivere lo spogliatoio, i compagni, gli scherzi e le risate, oltre che l’adrenalina della partita. Quest’anno ho vissuto delle emozioni particolari. Ho avuto sempre una bella sensazione, guardando indietro e rivivendo il tutto, ogni partita in Promozione che abbiamo giocato mi ha trasmesso un qualcosa di unico: in fondo eravamo partiti in Terza Categoria con qualche ghigno di troppo di persone che non credevano in noi ed oggi ci siamo ritrovati a giocare in una categoria davvero importante. Non abbiamo nulla da perdere, comunque vada non abbiamo pressioni e quindi, sino a che si è giocato, è stato veramente un qualcosa di particolare. Per questo e per mille altri motivi non vediamo l’ora di riprendere. 

Come sempre a fine intervista ti chiediamo di mandare un messaggio alla società, ai tuoi compagni e a tutti i tifosi del Castrum Monterotondo.

Il messaggio che invio alla Società è quello di rimanere sempre così, con questi valori e con questo atteggiamento. I nostri dirigenti sono appassionati che si dedicano con determinazione e senso di appartenenza al Castrum Monterotondo, scontrandosi spesso e volentieri con difficoltà e problematiche in campo e fuori, con qualche atteggiamento sbagliato e aggiungerei un po’ di presunzione di troppo da parte di qualcuno. Dimostrano sempre grande attaccamento alla maglia ma soprattutto a tutti i ragazzi e per questo personalmente gli sarò sempre grato. Per quanto riguarda la squadra il messaggio è quello di tener duro, il nostro è un gruppo di valore tecnico ed umano, quando torneremo sarà ancora più bello condividere tutto questo con loro. 

Add Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *